Erano
anni che volevo rispondere a quella persona che durante un esercitazione
aveva detto: ”oggi lavora “pippo”, il cane migliore d’Italia, gli altri
guardano”. Purtroppo io non ero presente e i miei amici che erano lì
avevano lasciato correre. Rispondo oggi, meglio tardi che mai. Se qualcuno
considera il suo cane il migliore, o anche quello di un altro, in maniera
così assoluta, commette un bel po’ di errori: per prima cosa coltivare
l’idea di addestrare un cane perché possa essere il migliore è da
sciocchi, soprattutto in Protezione Civile. A me non serve un cane che
bagni il naso a tutti, per potermene vantare con gli amici, per poter
avere lo scaffale della libreria pieno di coppe, coppettine, medaglie e
medagliette. Potermi vantare che il mio cane arriva per primo battendo
tutti, è cosa veramente stupida. Noi cinofili che ci occupiamo di cani di
pubblica utilità, cani che devono salvare la gente, sia in acqua, che su
macerie, persone scomparse o sepolte da valanga, dobbiamo mirare ad avere
molti cani bravi, non il migliore di tutti. Se io avessi il cane migliore
d’Italia, ma il giorno che mi chiamano per un salvataggio il mio cane non
sta bene, o sono troppo lontano, che faccio? Mando le schiappe? o ignoro
la richiesta? Che addestratore sono se non ho la Squadra dei cani migliori
d’Italia? |