Precisando,
nell’affermare ciò, che purtroppo troppe volte ho visto persone vantarsi
imprese eroiche dei propri cani, cani che si racconta, o vorrei dire si
favoleggia, recidano cime di barche (sic) come se al posto dei denti
avessero cesoie, cani che si immergono sott’acqua (raccontano che
raggiungano agevolmente 7-8 metri di profondità, come compenseranno mi
domando?) e, viene il bello, nessuno di noi addetti al settore ha mai
visto in acqua col loro cane, né a un raduno, né a un brevetto, né ad un
incontro internazionale di lavoro in acqua, né ad una esercitazione di
salvataggio di Protezione Civile o con la Guardia Costiera o il Soccorso
Aereo.
Nel nostro
settore gira la leggenda che alcuni vadano in acqua col cane solo per fare
foto da far vedere agli amici, e ciò è quanto più lontano ci possa essere
dalla voglia effettiva di lavorare col proprio cane in acqua, voglia di
cimentarsi in prove di lavoro svizzere, francesi, italiane, di
salvataggio, di elisoccorso, con la Guardia Costiera in Italia, con la
Società Nazionale di Salvataggio in Mare (S.N.S.M.) francese in Bretagna
con la DGZRS SAR (organizzazione di soccorso in mare) tedesca e in molte
altre occasioni.
Le esperienze acquisite in questi anni
insieme a Mas, superando i brevetti svizzeri lavoro in acqua e
salvataggio, gli unici riconosciuti dalla F.C.I., tanto è vero che vengono
riportati sul libretto blu delle qualifiche E.N.C.I., quelli francesi e
quelli italiani, sia sportivi che di salvataggio riconosciuti dal
Ministero e dalla Guardia Costiera, ha dato a tutti noi quelle conoscenze,
quel KNOW-HOW (conoscenza tecnica) che sono state indispensabili per
elaborare un NUOVO METODO DI ADDESTRAMENTO che tenesse conto di tutto ciò
che di buono c’è in ogni metodo di addestramento.
|