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ULTERIORI CONSIDERAZIONI SULLE ATTREZZATURE Parlando dell’addestramento dei Terranova per il Salvataggio abbiamo sempre sostenuto l’importanza dell’istinto. Bisogna ora puntualizzare un aspetto molto importante. Lavorando con cani “molto istintivi” si può presentare il problema di poter “controllare” il cane. Ciò è particolarmente evidente ipotizzando il lavoro in acque pericolose, come canali, fiumi, in vicinanza di scogli o altro.
È sicuramente un compromesso non facile
da ottenere. Da un lato un cane sufficientemente motivato tanto da poter
vincere la paura di un salto, dall’altro un cane che non rischi di
“saltare in acqua” dove ciò rappresenti un pericolo. A questo problema
oltre che con l’addestramento specifico effettuato presso la scuola, che
vede i cani impiegati in molteplici modi, in maniera tale da essere sicuri
che il cane sappia lavorare “ogni tempo”, viene in aiuto la particolare
attrezzatura di sicurezza comunemente utilizzata dai nostri cani sia nella
fase di addestramento che in quelle operative. Provando lo stesso esercizio senza cima, il cane raggiungeva ugualmente il figurante, che simulando una persona stanca, non metteva in difficoltà il cane. Il cane a questo punto iniziava il rientro con solo le sue forze. La presenza di una piccola corrente contraria alla direzione verso la quale nuotava il cane, vanificava il suo lavoro. Dopo alcuni minuti, durante i quali il cane aveva vigorosamente nuotato verso riva portando con se il figurante, in realtà si era allontanato dalla riva avvicinandosi pericolosamente alle scogliere. Solo il “rinvenimento” del figurante che iniziava a pinneggiare permetteva il rientro dei due. Tutto questo sta sicuramente a dimostrare che le possibilità di intervento dei cani di Terranova da Salvataggio, senza l’apporto e la collaborazione del conduttore, non sono in grado di risolvere tutte le situazioni che spesso si vengono a creare. Purtroppo molti appassionati lavorano solamente con condizioni di mare favorevoli, non rendendosi perciò conto che ciò che è possibile normalmente col mare calmo, non lo è più non appena il “vento si alzi e cambi di direzione”. Molte volte parlando con appassionati ci si è resi conto che avevano pochissima esperienza di mare e quasi quasi sostenevano che per governare un battello pneumatico con a bordo sei persone sarebbe stato sufficiente un motore da due, tre o quattro cavalli. Ciò sarebbe stato possibile per manovre in porto, non per navigare con mare duro. Tutto quello che è stato sino ad ora detto serve per far comprendere all’allievo che il lavoro che egli dovrà svolgere dovrà essere affrontato con serietà, aiutato dal rapporto di amicizia che si instaura tra gli allievi e gli istruttori, che è insito nella filosofia della scuola. Tutti gli istruttori posseggono un Terranova e lo addestrano personalmente. Ognuno di essi è un appassionato delle discipline nautiche. Annoveriamo tra i nostri istruttori comandanti di motovedette di salvataggio, piloti elicotteristi del soccorso aereo, specializzati in operazioni in mare, istruttori subacquei, assistenti bagnanti, medici, veterinari. La passione del mare e dell’acqua accomuna tutti noi. È una “malattia” che tutti abbiamo, che speriamo vi “contagi” presto. |