I Requisiti

IL RAPPORTO COL PADRONE
Può sembrare secondario, ma è invece fondamentale. Fra il cane e il suo conduttore deve esistere un intesa profonda, perché la molla che spinge il cane ad obbedire, a dare tutta la sua collaborazione e capire e rispondere all’istante alle indicazioni dell’uomo è sempre l’amore il desiderio di fare cosa gradita. Come si ottiene ? Dedicando al cane tempo e attenzione. Che non vuol dire fornirgli ogni giorno la sua razione di cibo ma piuttosto la sua razione di affetto. Pettinarlo, accarezzarlo, giocare con lui, portarlo a spasso tenendo conto le sue esigenze, vuol dire stabilire le basi di questa intesa. Basta un ora al giorno, ma che sia davvero tutta per lui. Richiedere al cane soltanto sottomissione vuol dire ottenere come risultato un dipendente timoroso anziché un amico entusiasta.

LE DIMENSIONI
Per svolgere il lavoro di assistente bagnino, che richiede anche forza e resistenza, occorre che il cane sia almeno di taglia media, oltre i 25-30 chili. E’ importante la corporatura, non la razza: anche un meticcio può riuscire benissimo.

DOCILITA' E SOCIEVOLEZZA
Un buon cane da salvataggio non può certo essere aggressivo con le persone, ne rissoso con i suoi simili: anziché un aiuto rischierebbe di diventare un pericolo.

ACQUATICITA'
La confidenza istintiva con l’acqua è senz’altro un un buon punto di partenza, ma non indispensabile. Perché, così come gli uomini, anche i cani possono imparare a nuotare, e vincere le proprie paure.

PROPENSIONE AL SALVATAGGIO: UN ISTINTO DA SALVARE

Più di caratteristiche fisiche e morfologiche, l´elemento caratteriale che fa del Terranova il prototipo del cane bagnino.

Nell´immaginario comune e anche nelle convinzioni di alcuni neofiti del settore, il Terranova è tout court il cane da salvataggio. Certo tale convincimento non è troppo lontano dalla realtà; tuttavia, questa, come ogni altra conclusione assiomatica, rischia di nascondere il perché sottostante al fenomeno che descrive.

Le spiegazioni più classiche della spiccata attitudine al salvataggio del Terranova poggiano su elementi fisico-morfologici: in particolar modo si citano sovente l´impermeabilità all´acqua garantita da pelo e sottopelo, la notevole resistenza al freddo che ne consegue, e l´efficienza natatoria favorita dalla presenza di piedi palmati. Questa miscela di fattori non può indubbiamente essere tralasciata, perché è grazie a essa che il Terranova riesce a nuotare per lunghi periodi, trascinandosi al seguito enormi fardelli, perfino durante la stagione invernale. Ciò nonostante, le caratteristiche appena elencate sono presenti con lievi e trascurabili differenze anche in altre razze, quali a esempio il Golden o il Labrador, anch´esse molto abili a destreggiarsi in acqua.

Qual è allora l´elemento distintivo e unico che fa del Terranova il miglior candidato all´attività di salvataggio nautico? È una dote più sfuggente, non fisica ma caratteriale: l´istinto al salvataggio. Questo si manifesta in un evidente atteggiamento del cane nei confronti del padrone immerso nell´acqua: l´animale di fronte a una simile visione apparirà teso, eccitato e, se legato, darà strattonate furiose per liberarsi dalla presa e gettarsi impavido tra i flutti per recuperare e trascinare a riva chi a suo parere era in pericolo.

Se ancora non fosse chiaro, quello in questione non è un indistinto amore per l´acqua: il vostro Terranova può cioè tranquillamente ignorare le onde del mare durante una passeggiata in spiaggia o un ruscello incontrato lungo un´escursione alpina; ma sarà indomabile alla vista del suo padrone in acqua, si tratti di un fiume, di un lago o del mare aperto.

Silvio Mini    
23/9/2002 
    

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